Maria Antonietta Lucchesi: curiosità sui sapori vegani

Inviato da Redazione il Mar, 10/04/2018 - 11:12
Lucchesi

Alla nonna e ai suoi preziosi insegnamenti deve tutto l’amore che oggi ha verso la cucina; ancora oggi ama riscoprire le sue vecchie ricette e, così facendo, cucinare ha il sapore nostalgico della magia. Poliedrica e curiosa, ama misurarsi con sapori diversi e variegate tecniche di cottura. Oggi è la chef del ristorante Home Restaurant Gourmet di Viterbo e si definisce folle, inarrestabile e sognatrice.

Descriviti in tre aggettivi che ti caratterizzano.

Folle, inarrestabile e sognatrice.

Quanto è stata importante la formazione nel tuo percorso professionale?

La formazione è tutto, ovviamente intesa anche come cultura personale e percorso a tutto tondo. Non bisogna mai sentirsi pienamente appagati di quello che si è appreso. Solo così possiamo continuare ad essere curiosi di tutto ciò che ci circonda.

Chi è stato il tuo primo maestro?

Il mio primo maestro, anzi, maestra, è stata la mia nonna materna. A Lei devo l’amore che ho per la cucina. Ricordo che avevo un piccolo sgabello di legno per arrivare al tavolo della cucina e fare a gara con lei a chi riusciva a stendere la sfoglia di pasta fatta in casa più rotonda! Inoltre giocavamo a chi riusciva ad indovinare il giusto peso degli ingredienti con le mani. Perciò senza dubbio è stata lei, Nonna Chiara.

Oggi chi è il tuo punto di riferimento, in Italia o all’estero?

A oggi veramente di nomi ce ne sono tantissimi di chef che vale la pena menzionare. Ma uno fra tutti, il mio grande amore rimane Niko RomitoLa sua semplicità in ricette così elaborate mi affascina sempre.

Il tuo piatto preferito,

Non ho un piatto preferito. Ogni piatto è il mio preferito se realizzato con amore.

Il piatto che avresti voluto creare tu.

Il pane. Quello cotto nei grandi forni come si faceva tanti anni fa. Il pane semplice. Il suo profumo, la sua consistenza ti riporta indietro nel tempo, ti ricorda la famiglia. Per me è ancora una magia vederlo lievitare e cuocere all’interno di un forno a legna.

Veniamo ai tuoi corsi di cucina vegana presso la nostra scuola! Quali sono i piatti italiani che tradizionalmente non prevedono l’uso di alimenti di origine animale e derivati?

Pensiamo a tutte le zuppe o minestre che prevedono l’uso di "alimenti poveri" come cereali, patate e legumi. O dolci della nostra tradizione come le ciambelline al vino...in realtà, per gli alimenti che non contengono, possiamo affermare che sono vegane! Ho lavorato diversi anni all’isola d’Elba e il loro dolce tipico, la schiaccia brià, è un dolce vegano visto che non prevede l'utilizzo nè di uova, le latticini. E che dire delle orecchiette con le cime di rapa? Basta non aggiungere le acciughe e si trasforma, a sorpresa, in un piatto vegano! 

Gnocchetti
Gnocchetti di grano saraceno, cavolo viola e "mollica atturrata" ai semi di zucca

 

Quali sono i principali aspetti benefici di un piatto senza tali alimenti?

Riuscire a mantenere un corpo sano equivale a mantenere anche una mente sana. Questa è sicuramente una visione olistica della cosa, cioè una visione considerata nel suo insieme. Molte diete di oggi sono squilibrate o non guardano appunto la visione totalitaria del nostro fisico. Naturalmente una dieta, qualsiasi essa sia, deve comunque tenere conto di una serie di fattori che vanno dall’età, al sesso al luogo dove si vive. Ogni alimento è giusto e ogni alimento è sbagliato a secondo di come lo si usa, di come lo si cucina o di come lo si mangia. Sicuramente i piatti che non prevedono l’uso di alimenti di origine animale aiuteranno le persone che soffrono di malattie come l’ipertensione, o glicemia o il colesterolo. Ma la cosa fondamentale per qualsiasi dieta o persona resta il fatto che il cibo deve essere sano e di qualità.

Qual è lo scopo dei tuoi corsi che parlano di ricette o ingredienti utilizzati spesso nelle diete vegane?

Personalmente mi sono avvicinata alla cucina vegetariana e vegana perché mi piaceva l’idea di unire delle diversità. La prima cosa, quella per me fondamentale, è riuscire a far capire alle persone che la cosa più importante è mangiare sano. E per sano intendo nel modo giusto, nelle giuste quantità, cotto nel modo migliore e che le materie prime selezionate siano ottime. La filiera corta, il biologico, sono cose che secondo me hanno un aspetto fondamentale per tutti noi.

La realizzazione di una ricetta vegana richiede particolari accortezze?

Le uniche accortezze che bisogna avere sono quelle di rispettare i cibi che si stanno preparando. Ma questo vale per qualsiasi ricetta!

Quali sono i 5 principali alimenti che aiutano una dieta vegana ad essere il più variegata possibile?

Naturalmente in una ricetta vegana bisognerebbe cercare di rendere il piatto più equilibrato possibile cercando di usare verdure, cereali, legumi e grassi. Ma, scusate se sono ripetitiva, questo secondo me vale per qualsiasi ricetta! In pochi infatti sanno che è vero che i legumi possono sostituire in pieno la carne ma per rendere davvero tale questa uguaglianza bisogna sempre aggiungere dei cereali. Solo così abbiamo l’apporto completo di aminoacidi, fondamentali per la salute del corpo. Cereali, legumi, verdura, frutta e frutta secca... E sono pienamente convinta che questi cibi non dovrebbero mai mancare in nessuna dieta!

tortino
Sformatino di patate e ceci alla curcuma su crema di lattuga e crumble di nocciole

Quali tipologie di cotture predilige?

Le cotture veloci, rapide ma anche quelle a bassa temperatura. Tutte quelle cotture che comunque cercano di far rimanere inalterato tutto l’apporto dell’alimento che si va a cucinare. Poi ci sono cibi che andrebbero consumati crudi come la frutta o alcuni tipi di verdure, o altri che devono necessariamente essere cucinati a lungo come i legumi…Bisogna sempre trovare il giusto equilibrio e cercare di non essere mai estremisti!

L’ingrediente più importante in cucina.

Non è un vero e proprio ingrediente ma è la cosa più indispensabile di tutte: l’amore per quello che stai facendo, per ciò che stai mettendo nel piatto. La cura e la passione per la ricerca, la curiosità di provare e riprovare. La conoscenza approfondita degli ingredienti del tuo territorio, qualsiasi esso sia, e per tutte quelle materie prime che ancora non conosci ma che vorresti provare. L’amore che hai dentro per la cucina - per qualsiasi tipo di cucina - rappresenta, secondo me, è l’unico ingrediente veramente necessario.

 

Com’è la cucina del futuro secondo te?

Mi piace sperimentare. A chi non piace? Tutte le nuove tecniche incuriosiscono e stuzzicano la fantasia nel voler provare cose nuove. Ma poi credo che alla fine la cucina del futuro sia fatta sostanzialmente di semplicità. Le nuove tecniche sono utili per trovare il modo di rendere il piatto tradizionale ancora più semplice e gustoso.

Tre qualità indispensabili cucinare con il sorriso e avere successo.

Umiltà, curiosità, rispetto.

 

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gnocchi