Una nuova idea di scuola di cucina: la passione che fa la differenza
Ci siamo. Tra poco più di un mese Food Bunker aprirà le sue porte ad appassionati di cucina, aspiranti chef o pasticceri, a produttori, aziende e consumatori del mondo enogastronomico.
Situato a pochi Km da Roma, ai piedi della Tuscia Viterbese, Food Bunker è in realtà un luogo luminoso, circondato dal verde all’esterno, e dotato delle tecnologie più all’avanguardia al suo interno: è il sogno diventato realtà di Stefano De Vincenti, mente e anima di questo importante progetto che mette al centro non solo la didattica e la formazione di nuovi talenti, ma anche l’incontro diretto tra professionisti del settore. Stefano è un giovane imprenditore che ha ben chiaro il suo obiettivo: dare vita ad un centro di sperimentazione e insegnamento che graviti attorno alla città di Roma e, grazie ai numerosi servizi offerti, richiami l’interesse anche delle regioni limitrofe.
Ecco i suoi pensieri nei giorni frenetici del countdown che precedono l’apertura:
Stefano quando nasce l’idea di questo progetto?
Tutto nasce nel 2014 a seguito di numerose esperienze intraprese nel tempo con Emanuele Isanti, proprietario del noto Panificio omonimo a Corchiano, mio grande amico e compagno di avventure; la possibilità, grazie a lui, di conoscere da vicino il mondo legato al buon cibo e alla buona tavola, ha alimentato in me la voglia di trasformare una grande passione in un lavoro concreto, nella convinzione di poter entrare in questo settore con un approccio differente, al passo con i tempi.
A chi si rivolgono i vari percorsi formativi che saranno proposti proposti in calendario?
Food Bunker è un luogo aperto, che si rivolge a chiunque ami la cucina. Nella nostra visione, non importa se sei un professionista, se vuoi diventarlo o se ti presenti semplicemente come un amatore che desidera imparare qualche trucco del mestiere: la passione è l’elemento principale che accomuna tutti i nostri futuri corsisti.
Cosa rende Food Bunker diverso rispetto agli altri luoghi di formazione?
La nostra idea non è quella di creare la solita scuola gestita come una caserma, che vede i propri corsisti come numeri; la cosa più importante, invece, è garantire un'esperienza di assoluta qualità a chiunque vorrà partecipare ad una delle nostre esperienze formative, per un weekend come per un corso intensivo. Per noi ogni corsista è importante, indipendentemente dal fatto se abbia più voglia di imparare, di divertirsi o di formarsi in maniera altamente professionale. Certo, in base ai loro obiettivi moduliamo la nostra offerta didattica in modo che sia il più ampia ed esaustiva possibile. Ma in generale, la gestione dei corsi, la qualità del corpo docenti, il servizio navetta e quello di accoglienza nella nostra foresteria, sono fattori determinanti che ci permettono di poter garantire a tutti, indistintamente, un servizio completo e inconfondibile.
Sulla base di quali criteri avete selezionato i vostri chef, partner e fornitori?
I nostri maestri sono stati scelti seguendo i principi su cui poggia l’intero progetto di Food Bunker: rimanere sempre al passo con i tempi e soprattutto essere degli efficaci comunicatori in grado di poter insegnare un mestiere tramandandone gli aspetti sia tecnici che umani. Le aziende partner – penso a Mondial Forni, Zanussi, Electrolux, Pietroberto e Selmi - sono state selezionate in base all'eccellente qualità con cui realizzano i loro prodotti; chi sceglie di frequentare un nostro corso, ha l’assoluta certezza che si troverà a lavorare in un ambiente innovativo, dotato delle più moderne attrezzature.
Gli spazi saranno aperti anche a incontri tra produttori, aziende, professionisti del mondo del food&beverage: quali opportunità offrite nello specifico?
Fin dal primo momento, ho subito pensato a Food Bunker non solo come una scuola ma anche come un luogo di incontro e scambio: la nostra avanzatissima Aula Magna sarà messa al servizio di tutte realtà che cercano un luogo suggestivo e moderno per poter raccontare i propri prodotti e il loro lavoro. La sera poi, lo stesso spazio è stato progettato per mutare la sua veste in una vera e propria sala di ristorante dove saranno organizzate cene, degustazioni ed eventi a tema: insomma, la vetrina ideale per dar modo anche di testare dal vivo la presentazione delle varie specialità.
Tradizione e innovazione: vanno a braccetto o una delle due è più importante per perseguire la via dell’eccellenza?
Sicuramente l'innovazione è una delle basi su cui si fonda il nostro progetto; quello del food è un mondo in continua evoluzione ed essere sempre aggiornati è sicuramente un'arma in più. D'altro canto, la tradizione riveste un ruolo fondamentale visto che, come spesso succede, bisogna partire dalle basi per poter affrontare nel modo giusto i nuovi trend senza il rischio di non capirli fino in fondo o, peggio ancora, di esserne travolti.
Quale pensi che sia, oggi, una qualità o un talento imprescindibile per affrontare un percorso professionale da chef o da pasticcere?
Credo fortemente che la passione sia tutto e faccia davvero la differenza: senza quella spinta emotiva sarebbe impensabile fare lo chef o il pasticcere, due mestieri ricchi di soddisfazioni ma anche molto impegnativi.
In bocca al lupo Stefano! E se tu, infine, dovessi descrivere Food Bunker in soli tre aggettivi?
Innovativo, giovanile, completo.
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